tag:blogger.com,1999:blog-16067626994212093492024-03-13T09:13:07.444-07:00Sara in Wonderland"Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi, non desidera più essere un albero. Desidera soltanto essere ciò che è. Questa è patria. Questa è felicità." HesseS.http://www.blogger.com/profile/00534203942530413900noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1606762699421209349.post-14861168327198507182009-11-05T11:06:00.001-08:002009-11-05T11:58:10.234-08:00CredoCredo di essere più impegnata a capirmi che a spiegare cosa mi sta succedendo in questo momento, ma l'unico modo per non perdere i miei pensieri è scriverli.<br />Spesso mi capita di vedermi come una volpe che cerca un'uva troppo in alto perchè la possa raggiungere. Insomma, l'unica costante di questi giorni è il sentirmi indadeguata a tutto.S.http://www.blogger.com/profile/00534203942530413900noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1606762699421209349.post-68460499734734891412009-11-04T12:56:00.000-08:002009-11-04T13:20:03.799-08:00Primo<span style="font-family: verdana;"><span style="font-family: georgia;font-size:85%;" ><span style="font-weight: bold;">Primo impasto di pensieri, frattaglie di emozioni e velenosi ricordi.</span><br />In sintesi: un vortice distruttivo, una rincorsa verso una luce che i miei occhi vogliono vedere, ma che non c'è.<br />E' strano come sia stata così concisa in queste due frasi, in fondo son l'insicura per eccellenza. Scrivere è terribile, come pensare, guardarsi allo specchio e vedere la realtà delle cose. Una partita a scacchi contro l'inconscio, che tanto inconscio non è, visto che si fa sempre più prepotente nella mia vita. A dire il vero, non so se essere fiera o meno di tutto ciò: nonostante mi crei non pochi problemi, avere a che fare così fortemente con quella parte della psiche di cui non abbiamo il controllo è indice di una buona conoscenza di sè. Oppure delle deboli barriere fra essa e la parte che "controllo". Una debole me. O una malattia così distruttiva da togliermi ogni difesa immunitaria all'autolesionismo. Una malattia che si può riassumere con una frase di De Andrè: "Per tutti il dolore degli altri è dolore a metà". Anche meno, da quanto vedo io. Chi pensa allora a chi ha bisogno? Chi se ne occupa?<br />Chi ha orecchie per sentire le grida d'aiuto? Chi ha mani per accarezzare chi si sente solo? Chi vuole sacrificarsi? <br /><br /><span style="font-weight: bold;">Chi?</span><br /></span></span>S.http://www.blogger.com/profile/00534203942530413900noreply@blogger.com1